Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

 

Alla cortese attenzione di

On. Nicola Zingaretti

Presidente della Regione Lazio

 

Vogliamo portare a conoscenza la situazione di disagio in cui versa la Cooperativa Sociale San Francesco ONLUS, sita a Roma in via del Casaletto, 400.

La cooperativa gestisce un centro di riabilitazione in regime residenziale e semi residenziale, accreditato dalla Regione Lazio come centro ex art.26, per accogliere circa 27 utenti con disabilità mentale, e un centro ambulatoriale, la cui utenza è costituita prevalentemente da bambini con disturbi dello sviluppo, per il quale la cooperativa ha ricevuto l’accreditamento per effettuare 60 terapie al giorno.

Ad oggi il budget stanziato dalla Regione Lazio non è sufficiente a coprire le prestazioni previste, infatti soddisfa un terzo delle prestazioni previste dall’accreditamento. La cooperativa ha tutti i requisiti e le risorse per poter soddisfare il fabbisogno richiesto dai cittadini, tuttavia è impossibilitata dal mancato stanziamento dei fondi destinati alla struttura!

Ogni giorno, in cooperativa, arrivano richieste disperate, da parte di genitori di bambini con problemi dello sviluppo neuro psicomotorio e con disturbo del linguaggio (causati da paralisi cerebrale infantile, sindrome di Down, disturbo autistico, etc…), che richiedono a gran voce di prendere in carico i propri figli, poiché non riescono a pagare le terapie privatamente, in quanto colpiti duramente dalla crisi economica. Tante anche le richieste di presa in carico, pervenute da parte di adulti disabili affetti da malattie degenerative (morbo di Parkinson, sindrome di Alzheimer, SLA, SM), pazienti che hanno subìto ictus, ischemie o traumi cranici, con esiti di problemi di linguaggio e/o deambulatori. Questi pazienti hanno necessità di essere trattati il prima possibile, non possono ASPETTARE il ritardo burocratico, la malattia non attende!!!

Questa è la realtà di un territorio, il cui bisogno di assistenza sanitaria è molto più importante di cavilli e beghe amministrative. Mentre gli ambulatori della cooperativa sono vuoti, la lista d’attesa è lunghissima e con tanti casi bisognosi di un intervento precoce!

Nonostante la cooperativa sia in sofferenza economica, i soci hanno voluto mantenere alti i livelli di qualità dei servizi offerti, assicurando tutti i requisiti sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista delle risorse umane, rispettando i requisiti, che disciplinano l’accreditamento delle strutture sanitarie ex art.26.

Per fare questo i lavoratori della cooperativa si sono ridotti lo stipendio. Dal 2010 i lavoratori della cooperativa San Francesco sono in cassa integrazione in deroga, la quale terminerà a giugno di quest’anno e non sarà più possibile richiedere un rinnovo. Se la situazione non varierà, la cooperativa sarà costretta a chiudere, mandando a casa 40 lavoratori, causando un problema sociale importante, per loro e per le loro famiglie.

La chiusura della San Francesco si tradurrebbe in una catastrofe per gli utenti, affetti da problemi di salute, alcuni di loro non hanno più una famiglia, la loro unica famiglia è la cooperativa. Dove andranno? Chi si occuperà di loro?

Con la chiusura della cooperativa verrebbero messe in ginocchio circa 260 famiglie, quindi 900 persone, con grave disagio sociale, già assistite dalla San Francesco per la distribuzione di viveri e sostegno di beni di prima necessità, attraverso il suo sportello sociale.

La San Francesco ha lavorato per anni a stretto contatto con la disabilità, maturando una competenza e professionalità importanti per la cura delle persone svantaggiate; stiamo per assistere alla distruzione di 30 anni di lavoro senza un futuro e senza dignità. In questa battaglia la San Francesco ha coinvolto anche le associazioni di categoria, che purtroppo sono impotenti in questa situazioni di crisi generale.

Chiediamo di rivedere “le logiche” con cui vengono attribuiti e ridistribuiti i fondi, auspicando che lo stanziamento non si basi, quindi, esclusivamente sulla storicità delle prestazioni erogate negli anni precedenti, ma sull’accreditamento e sul fabbisogno territoriale.

La cooperativa, i pazienti in lista d’attesa e i loro familiari attendono al più presto lo SBLOCCO della copertura economica delle prestazioni.

Cordiali saluti

Il Presidente

Sabrina Sclafani

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