La Terapia Occupazionale (TO) è una professione sanitaria della riabilitazione che promuove la salute e il benessere attraverso l’occupazione.

I Terapisti Occupazionali (TO) giocano un ruolo importante nell’aiutare le persone di tutte le età. La terapia occupazionale è necessaria per superare gli effetti della disabilità causate dalla malattia, dall’invecchiamento, dagli incidenti, dalle inabilità temporanee e permanenti. I terapisti occupazionali intervengono professionalmente in modo che la persona possa svolgere le attività quotidiane o professionali nel più alto grado di autonomia possibile.

L’approccio riabilitativo è di tipo personalizzato globale, inteso come riabilitazione bio-psico-sociale che cerca di sviluppare nell’individuo capacità cognitive, capacità motorie , capacità relazionali, capacità creative, capacità di autonomia personale, capacità sociali, capacità prelavorative e/o lavorative.

Il terapista Occupazionale può operare in diversi ambiti:

  1. Osserva e valuta le difficoltà della persona anziana e interviene per mantenere attiva la vita sociale e domestica, sfruttando le potenzialità residue
  2. Considera bisogni e interessi
  3. Migliora autonomia, soddisfazione, sicurezza, qualità di vita, benessere, partecipazione,
  4. Stimola  motivazione, senso di utilità, competenza,  attività cognitive (memoria, attenzione, orientamento, concentrazione), rispetto di se stesso
  5. Identifica i pericoli domestici e raccomanda adattamenti architettonici o suggerisce semplicemente una migliore sistemazione degli arredi, per rendere l’ambiente più comodo e sicuro,  fornendo indicazioni per la prevenzione delle cadute
  6. Offre consulenza in materia di risparmio energetico/economia articolare e la gestione del dolore.
  7. Rende la vita significativa
  8. Riduce il carico assistenziale, educando i caregivers a comunicare e rapportarsi con il familiare/cliente e a non lasciarsi sopraffare dalla situazione
  • Disabilità Neuromotorie
  1. Imposta il programma terapeutico sull’ottimizzazione funzionale dell’attività, dopo aver effettuato un’attenta valutazione utilizzando i modelli occupazionali.
  2. Ottimizza l’uso di facilitatori e si adopera per eliminare le barriere architettoniche.
  3. Individua il tipo di attività di cui la persona ha bisogno o che vuole fare  e trova strategie che ne permettono lo svolgimento, modificandole o adattandole per renderle più realizzabili.
  4. Agisce sull’ambiente fisico e sociale modificandolo in modo da ottenere la massima partecipazione.

Il Terapista occupazionale sostiene la persona con disabilità cognitiva per:

  1. Svolgere le attività della vita quotidiana con lo scopo di far riacquisire le autonomie personali quali vestirsi, cucinare o usare mezzi pubblici e privati.
  2. Rimanere nel mondo del lavoro.
  3. Vivere nel proprio domicilio laddove siano necessari adattamenti ambientali.
  4. Gestire la fatica e prevenire le cadute.
  5. Garantire la massima autonomia possibile attraverso i training sulle autonomie funzionali.
  6. Migliorare la mobilità attraverso il training di ortesi, protesi, ausili.
  7. Impostare obiettivi personali realistici e realizzabili.
  8. Migliorare la quotidianità con il caregiver.
  1. Realizza una anamnesi dell’attività lavorative della professione, la creazione di un profilo dei requisiti e delle capacità, e l’esecuzione di training orientati alla realtà e di prove di sforzo.
  2. Usa strategie di performance occupazionali, con un interventi di ergonomia  personalizzati.
  3. Assiste il paziente sul suo posto di lavoro ed eventualmente provvede agli adattamenti.
  4. Addestra la persona nell’utilizzo di  ausili tecnologici in grado di compensare le funzioni compromesse.
  5. Il compito del Terapista Occupazionale è quello di far si che il paziente sia in grado di svolgere una attività lavorativa, migliorando e/o ripristinando diverse funzioni
  1. Migliora le capacità fisiche residue della persona.
  2. Migliora le capacità cognitive.
  3. Consiglia le attrezzature e gli ausili che possono aiutare la persona nelle attività.
  4. Valuta i rischi per la sicurezza nell’ambiente domestico e lavorativo.
  5. Recluta la resistenza fisica e la forza per migliorare la performance occupazionale.
  6. Consiglia le attività che migliorano l’autostima ed aumentano la motivazione alla partecipazione.
  7. Addestra gli assistenti/familiari a prendersi cura al meglio del paziente e di se stesso
  1. la presa in carico della persona globalmente, perchè questa tenga vivi i suoi interessi e abbia una migliore qualità di vita
  2. la prevenzione delle deformità,
  3. splint (dinamici e non) per la mano, che contribuiscono a sostenere e/o proteggere le articolazioni
  4. attività  motorio-funzionali  mirate all’attenuazione del dolore,
  5. attività  motorio-funzionali, per il mantenimento e il miglioramento delle funzioni articolari,
  6. attività  motorio-funzionali, per il miglioramento della motricità grossolana e fine
  7. attività della vita quotidiana e compensative per l’apprendimento dei principi dell’economia articolare e risparmio energetico nei diversi movimenti e   attività quotidiani
  8. la valutazione in equipe, progettazione e personalizzazione ausili
  9. la valutazione dell’accessibilità domiciliare e abbattimento delle barriere architettoniche.

Mantenimento dell’autonomia nelle ADL(Activity Daily Living) e IADL(Instrumental Activity

Daily Living)

– Addestramento ai caregiver

– Adattamenti ambientali

– Attività per lo sviluppo di abilità senso-motorie (attività di stimolazione della

coordinazione, di manualità fine, di rinforzo delle prese e pinze della mano)

– Addestramento ai trasferimenti

– Gestione dei disturbi cognitivi

– Rieducazione della scrittura, e di altre attività di interesse per il paziente

– Gestione del tremore intenzionale

Vi è inoltre la fatica, sintomo più disabilitante, ad incidere in maniera importante sulla vita della

persona con SM, limitandone le capacità funzionali residue.

Le competenze del terapista occupazionale supportano la persona attraverso una gestione oculata

della fatica volta a superare le difficoltà che quotidianamente quest’ultima comporta.

Le risposte de terapista a questo bisogno di gestione comprendono:

– La pianificazione delle ADL

– Le strategie di risparmio energetico

– I principi di economia articolare – L’individuazione e la progettazione di ausili

Ritorno e mantenimento del posto di lavoro

Spesso la persona con SM affronta delle difficoltà a ritornare a lavoro dopo una ricaduta o a

mantenere il posto di lavoro nel tempo. Costituiscono limiti in tal senso difficoltà quali l’aumentata

sensibilità alla temperatura, difficoltà a maneggiare gli oggetti, a mantenere l’attenzione, a

fronteggiare la fatica.

Strumenti del terapista occupazionale sono:

– La valutazione della persona nell’ottica delle competenze richieste dal lavoro

– La valutazione del posto di lavoro

Cosa può fare il terapista occupazionale?

Il terapista occupazionale interviene attraverso un programma mirato che comprende:

– Rieducazione dei disturbi sensitivo-motori

– Training ai passaggi posturali

– Strategie di compenso

– Rieducazione gestuale

– Confezionamento Tutori/Ausili e training all’uso

– Insegnamento dei principi di igiene posturale

– Strategie di risparmio energetico

– Adattamenti ambientali

  1. Aiuta gli amputati a intraprendere le attività di vita quotidiana, come l’igiene di base personale, vestirsi, mangiare, e andare in bagno, e i compiti più complessi come la scrittura, la cucina, e la guida
  2. Insegna le tecniche di “cura” per amputati, come ad esempio mantenere o migliorare la forza, e come utilizzare e indossare una protesi.
  3. Consente agli amputati di vivere il loro ambiente domestico o lavorativo (abbattimento barriere architettoniche e indipendenza nella comunità).
  4. Studia con la persona attività compensative per l’elaborazione di diverse possibilità di compenso delle funzioni limitate residue.
  1.  la stimolazione delle capacità all’azione  (motivazione, costanza, flessibilità, etc.,
  2. il miglioramento delle funzioni cognitive (concentrazione, attenzione, memoria),
  3. il miglioramento delle capacità socio – emotive (capacità di relazionarsi, di farsi valere, di adattarsi, capacità critica, etc.),
  4. il miglioramento della percezione di sè (autovalutazione realistica),
  5. la stimolazione delle capacità sociali (relazioni con la famiglia, i colleghi e gli amici),
  6. il raggiungimento di una vita autonoma,
  7. la costruzione di una stabilità psichica e la stimolazione dell’ autostima.